Mi viene chiesto ogni tanto se il fantomatico Pianeta X (o Nibiru) sia ora visibile ad occhio nudo.
Alcune premesse. La prima è che, ammesso Nibiru esista, chiaramente per “occhio nudo” intendo persone dotate di un’ottima vista. Poi trascurerei l’argomento “binocolo” poiché, in tal caso, mi dovrei avventurare nel periglioso mare della potenza di aggeggi quali binocoli/cannocchiali/telescopi e così via.
La visibilità di Nibiru, in avvicinamento, dipende da due fattori: dimensione fisica e capacità di riflettere la luce (albedo).
La capacità risolutiva dell’occhio umano è di circa 10-20 secondi di arco. Il pianeta Urano, a malapena visibile in condizioni ottimali, può essere usato come “costante” per confrontare la visibilità di un corpo celeste.
Osservate il grafico qui sotto: in verticale le dimensioni in orizzontale la distanza da noi.
Sopra la retta obliqua ci sono i pianeti abbastanza grando o vicini da essere visibili a occhio nudo. Urano giace sulla linea perché esso è al limite di percettibilità, come detto.
In basso a destra i pianeti come Nettuno e Plutone assolutamente invisibili perché troppo lontani.
Il trapezio arancione rappresenta lo spazio di visibilità di un presunto oggetto. Alla distanza di Saturno, per esempio, il suo diametro docrebbe essere il doppio di quello terrestre per essere visto ad occhio nudo.
Assumendo che il passaggio del Pianeta X sia supposto nel 2012, al trascorrere dei mesi senza che nulla venga localizzato significa che l’oggetto è sempre più minuscolo.
Questo grafico può avere due importanti correzioni.
Una in negativo, qualora l’oggetto sia molto scuro (poco riflettente la luce) la qual cosa lo rende meno rintracciabile visivamente. Un’altra probabilità è che, se si trattasse di una cometa, avvicinandosi al Sole, dovrebbe mostrare una coda e chioma che ne farebbe moltiplicare la visibilità, rendendolo osservabile anche in caso di ridotte dimensione.