La situazione resta critica per gran parte dei laghi e fiumi del Nord. Secondo una prima analisi la situazione risulterebbe peggiore del 2017, quando la siccità provocò danni per 2 miliardi. Se le precipitazioni nel periodo invernale sono state quasi la metà rispetto alla media stagionale, anche l’inizio della primavera non ha portato nulla di buono. Il Po mostra livelli tipici del mese di agosto con punte anche sotto i 7 metri. Anche i laghi sono in difficoltà cosi come gran parte degli affluenti del Po. Di seguito i valori ( livelli idrometrici) rilevati il 27 marzo 2019 ( https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/nord-in-siccit—laghi-e-fiumi-in-difficolt—mappe–231775 )
Il fatto è che sono 4 anni che non piove più secondo il clima. Piove una volta al mese, poco e di notte, dopodiché torna il sole. La nebbia nella mia zona è quasi del tutto scomparsa nel giro di pochi anni. Una volta, in primavera e a autunno si assisteva a intere settimane di maltempo con vento e rovesci di pioggia quasi quotidiani. Oggi non è più così: anche le mezze stagioni si sono allineate a estate e inverno: una pioggia una volta al mese e poi sole (bianco) senza nubi, se non quelle prodotte artificialmente dalle scie chimiche.
Le statistiche diramate dai meteorologi sono false: negli ultimi 4 anni è piovuto un decimo di quanto succedeva un quadriennio di 30 anni fa (non si producono manco più le pozzanghere). Temperature massime oltre i 35° erano considerate eccezionali al Nord, ora sono la norma, perfino in collina.
Ma esiste un altro problema: la politica e la stampa non menzionano mai le scie chimiche e la geoingegneria. Quindi, lasciando fuori dal quadro la vera causa di ciò che succede, non c’è speranza alcuna che il problema possa venire risolto a livello istituzionale.