Si parla molto di trasporto privato e di inquinamento in questi giorni. Sento in giro tanto di quel pressapochismo e ignoranza da fare spavento.
A me nessuno toglie dalla testa che dietro questo afflato europeo per l’auto elettrica ci siano gli americani che vogliono imporre la vendita delle Tesla. Altrimenti, di auto made in USA, non se ne vedrebbero da noi.
Comunque, se vogliamo parlare di macchine e trazione elettrica, bisogna prima parlare di: 1) obsolescenza programmata; 2) riciclo del dismesso.
Sì perché, come sta per avvenire coi televisori (avvento DTT2), si rischia di generare una montagna di rifiuti costituita dalle auto a motore a combustione interna che saranno abbandonate lungo le strade e buttate nei fossi dato che l’Italiano medio, specie da Roma in giù, non concepisce minimamente l’idea di pagare per smaltire una cosa che non gli serve più.
Io avevo un frigo congelatore acquistato nel 1988 (ma prodotto anni prima) che ho rottamato l’anno scorso a causa del fondo che si era bucato. Era stato acceso ininterrottamente per 31 anni tranne le 20-30 volte quando veniva staccato dalla presa per pulirlo
Tuttavia, il motore elettrico era perfettamente funzionante dopo decine di migliaia di avvii e spegnimenti.
Un’auto elettrica potrebbe tranquillamente funzionare per 10 anni almeno senza bisogno di particolare riparazione ma ciò non avviene. Perché esiste l’obsolescenza programmata, per cui gli oggetti si guastano dopo qualche anno (scaduta la garanzia), in tal modo, è necessario cambiarla per incrementare il miserabile PIL. Io scommetto una cifra che per riparare le auto a batteria ci vorranno meccanici super-specializzati, pertanto, super retribuiti magari a 100 euro l’ora.
Il secondo problema è che in Italia, dicono, ci sono 37 milioni di automobili con propulsore tradizionale. Se queste vetture venissero poste fuorilegge, non si saprebbe dove metterle. Occorrerebbe una “catena di smontaggio” e di recupero materiali dal costo proibitivo.
In un paese povero e ignorante (pessimo connubio) come questo, non c’è speranza di niente di positivo.
PS Il video sotto chiarisce che la causa del PM10 è sopratutto il riscaldamento. Pertanto, il problema nelle grandi città è irrisolvibile. Infatti, le amministrazioni condominiali non hanno i soldi per aggiornare interamente l’impianto di riscaldamento degli edifici con più di 20 o 30 anni che a Roma, Milano o Torino sono la stragrande maggioranza.