Nel 2022 partirà una nuova rivoluzione per la televisione con l’introduzione del sistema di ricezione Dvb-T2 del digitale terrestre. Per capire se il vostro apparecchio televisivo è da cambiare si possono già iniziare a fare le verifiche del caso utilizzando i canali 200 di Mediaset e il canale di 100 Rai.
I canali 100 e 200 sono i canali di test su cui sintonizzarsi per effettuare la verifica. In alcuni casi occorre risintonizzare il televisore , ma normalmente i canali dovrebbero essere stati memorizzati in automatico nei periodici processi di verifica dei nuovi canali che fa il televisore.
Una volta digitati i numeri 100 e 200 come canali sullo schermo dovrebbe apparire la scritta “Test HEVC Main10”.
Se vedete la scritta la vostra televisione è compatibile con il nuovo sistema.
Se la scritta non appare allora vuol dire che il televisore non è in grado di supportare la tecnologia di ultima generazione e che ragionevolmente entro due anni dovrete comprare una nuova televisione o passare allo streaming in alternativa alla normale televisione che usa le bande dello spettro elettromagnetico. ( https://www.massa-critica.it/2020/01/come-usare-i-canali-di-test-100-e-200-per-capire-se-il-vostro-televisore-e-compatibile-con-il-nuovo-standard-dvb-t2-del-digtiale-terrestre/ )
Circolano televisori e decoder T2 che non supportano il codec H.265 ma solo l’H.264. Occhio anche all’audio. So di gente che ha dovuto ripetutamente cambiare il decoder T2 poiché non aggiornato all’ultimo codec. Tanto casino, la soluzione migliore è di smettere di guardare la TV!
ADDENDUM Fra l’altro, questo è l’esempio preclaro di come il progresso tecnologico sia antitetico all’ecologia. Dissonanza cognitiva elevata all’ennesima potenza: da un lato, vogliono l’ambientalismo a tutti i costi, dall’altro accelerano sul “progresso” generando valanghe di rifiuti non riciclabili. Ricordo un paio d’anni fa che volevo riparare un ottimo televisore Sharp 100 hz 16/9 stereo a tubo catodico. Il riparatore mi rispose con tono sprezzante, degno di un kapò dei campi di concentramento nazisti: “non lo guardo neanche, non ne vale la pena“.