Sostenere l’ingresso di gruppi anti-abortisti nei consultori pubblici per minare il diritto all’interruzione di gravidanza. La strategia della destra, temuta e minacciata durante la campagna elettorale, si è concretizzata all’improvviso nell’Aula di Montecitorio due giorni fa e mentre si discuteva di tutt’altro. L’emendamento al decreto Pnrr, blindato con la fiducia, è la prova di quello che ha sempre detto e rivendicato Giorgia Meloni: non c’è bisogno di toccare la legge 194, basta intervenire su tutta la rete di supporto che agisce nel momento in cui una donna decide di abortire. E incentivare, come già previsto, la presenza di chi è contrario a quel diritto.
finora la premier aveva cercato di non accelerare, anche per evitare passi falsi a livello internazionale, ora ad andare avanti sono i suoi. E la mossa non è passata inosservata oltre confine: “Consentire pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza”, ha scritto su X la ministra spagnola socialista per l’Uguaglianza Ana Redondo, “significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell’estrema destra: minacciare per togliere diritti, per frenare la parità tra donne e uomini”. Alle critiche ha ribattuto, poco dopo, la stessa presidente del Consiglio: “Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni“. La stessa linea usata dalla ministra per le Pari opportunità Eugenia Roccella: “Suggerisco ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana”, ha detto. Proprio in Spagna e già due anni fa, è passato il divieto di “ostacolare, offendere o intimidire” chi decide di abortire e di farlo davanti agli ospedali pubblici. Un chiaro segnale per i gruppi anti-abortisti che, invece, in Italia ora vengono invitati ad ampliare le proprie attività. ( https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/17/anti-abortisti-nei-consultori-in-italia-la-ministra-spagnola-contro-meloni/7517284/ )
Chi mi conosce bene sa che, dell’aborto legalizzato fino al “nono mese e mezzo”, ne parlavo oltre 15 anni fa quando mettevo in guardia da personaggi quali la Boldrini. Ciò è avvenuto e, in Francia, i satanisti sono riusciti a metterlo in costituzione. In giro per l’Europa, stanno tastando il polso all’opinione pubblica per cercarlo di imporre nelle costituzioni di tutti gli stati della UE con un ritornello conosciuto: “Ce lo chiede l’Europa!”. Il sondaggio campeggia al centro dell’articolo del Fatto. A proposito, chi finanzia il Fatto Quotidiano visto che non percepisce fondi pubblici? Sarà interessante vedere la posizione di Avvenire, per molti versi la copia carbone de Il Manifesto!
Nei giorni scorsi, il massone Bergoglio si è detto fermamente contrario all’aborto. Così, suscitando la reazione indignata delle masse popolari “equo-solidali antirazziste” affinché scendano nelle piazze a difesa di un “diritto inalienabile”.
Ciò che so io è che molte donne che hanno abortito ne soffrono poi psicologicamente per tutta la vita, similmente a quelle che hanno perso un figlio in un incidente stradale, ad esempio.
Di questa storia, ne risentiremo parlare.