Qual è il luogo, nel sistema solare, più climaticamente simile alla Terra? La risposta è: Venere a circa 50 km di altezza. Sappiamo che l’atmosfera venusiana è densissima con temperatura al suolo di oltre 450° a pressione di 93 atmosfere, incompatibili con qualsiasi forma di vita conosciuta.
Tuttavia, se analizziamo i dati climatici in nostro possesso, verifichiamo che ad altitudine di 50-55 km la temperatura e la pressione atmosferica sono paragonabili a quelle riscontrabili sulla superficie terrestre. Lecito quindi immaginare che una forma di colonizzazione di Noctifero, Espero, Mortifeo, solo alcuni dei tanti suoi nomi, potrebbe avvenire tramite città galleggianti, fluttuanti nell’atmosfera.
A quell’altezza i fenomeni atmosferici dovrebbero essere limitati, tali da garantire stabilità agli insediamenti sospesi. L’esperienza di Felix Baungartner dimostra che si possono costruire palloni giganteschi in grado di sostenere grossi pesi, specie in atmosfere dense come quella venusiana.

Il problema dell’approvigionamento energetico non sussisterebbe sicchè a quella quota la vicinanza al Sole e l’altitudine, che consente di esporre dei pannelli fotovoltaici in qualunque direzione, permetterebbero di ottenre tutta l’energia elettrica necessaria. Essa servirebbe in primis per estrarre ossigeno, idrogeno e azoto dall’atmosfera locale in modo da ricrearne una respirabile negli ambienti e genrare naturalmente acqua. Rimarrebbe il problema del reperimento del “suolo” cioè del terreno ove coltivare vegetali ad uso alimentare. Si può immaginare l’utilizzo di sonde scavatrici automatiche che possano affondare sulla superficie di Venere a reperire terreno che poi venga trasformato in terra fertile nelle isole fluttuanti. Da stabilire la composizione dell’aria a quell’altezza, dove l’ossigeno è un gas in risalita, e l’impatto del vento solare.

Il giorno venusiano è più lungo del suo anno cioè 243 giorni terrestri contro i 224 necessari per fare il giro intorno al Sole. Quindi le città venusiane fluttuanti dovrebbero muoversi, spinte da venti o propulsione artificiale, attorno al pianeta in 24 ore per mantenere il ritmo circadiano terrestre, aiutate da certe correnti d’alta quota che circolano Venere in 50 ore.. Peobabilmente enormi eliche mosse da energia solare potrebbero svolgere questo compito.
Perchè un ente spaziale qualsiasi non manda su Venere un pallone stratosferico con telecamera e sensori alimentati a pannelli fotovoltaici? Servirebbe da laboratorio per testare la possibilità di futuri avamposti abitati. Ciò avrebbe molto più senso di improponibili progetti di terraforming, cioè rimuovere gran parte dell’atmosfera, aggiungere ossigeno e accelerare la velocità di rotazione del pianeta sul proprio asse.