Archive for ottobre, 2013

28 ottobre 2013

I detriti della coda di ISON C/2012 S1 cadranno sulla Terra

Manca un mese esatto al perielio della cometa ISON C/2012 S1 del 28 – 11 – 2013. Stando alla NASA, vi è un interessante sviluppo: verso la metà di gennatio 2014, parte della sua coda, che incrocia l’orbita terrestre sia all’andata che al ritorno, la Terra  sarà interessata dalla caduta di parte della sua lunghissima scia. Trattandosi di particelle molto fini potrebbero rimaneere sospese in aria per mesi o anni prima di cadere al suolo. Conseguenza visile praticamente nessuna, se non per la pobbibilità che vengano prodotte nubi nottilucenti. Questo fenomeno si verifica normalmente attorno ai poli ma la spolverata di detriti provenienti dalla cometa ISON potrebbero causarle a qualunque latitudine. Le nubi nottilucenti (o nubi polari mesosferiche) sono le più alte nubi conosciute, rilevate a 80-85 km di altitudine, e si vedono solo in condizioni di luminosità particolare alle alte latitudini. Sembra esse siano prodotte dalla polvere cosmica che la Terra ramazza dallo spazio con la propria gravità anche se la loro comprensione è ancora incerta.
Ma la questione dei detriti provenienti dalla ISON è più sottile: cosa succede se questi dovessero contenere elementi abbastanza comuni nell’universo ma pericolosi come il mercurio o altre sostanze velenose?

27 ottobre 2013

Il “commlock” di Spazio 1999

spazio-1999-telecomandoNella serie televisiva di fantascienza Spazio 1999, oltre alle magnifiche astronavi, le Aquila, di grande effetto scenico, era il telecomando personale in dotazione ad ognuno dei 311 abitanti di Alfa, la base lunare fittizia immaginata dai creatori della serie. Il dispositivo, chiamato “commlock”  (o “comlock”), funge da telecomando a raggi infrarossi  per aprire e chiudere le porte a scorrimento, con diversi livelli di accessibilità in base al rango del possessore. Inoltre, come segnalatore per mandare e ricevere un allarme e dispositivo personale di comunicazione video e audio. Serve anche da orologio e cronometro su schermo ed emette un segnale di identificazione univoco che permette di rintracciarne la posizione e diverse altre funzioni.
Chi da bambino non avrebbe voluto ricevere un regalo come questo? Io lo vorrei ancora.

Commlock - comunicatore personale - Spazio 1999Qualcuno ne ha costruito qualcuno veramente funzionante:

25 ottobre 2013

Meteorite si schianta in Colombia

Secondo le autorità locali e quanto riportato da Radio Blu, un meteorite si sarebbe schiantato vicino alla cittadina di Puerto Lopez in Colombia. Jorge Diaz, direttore locale della protezione civile colombiana, ha riferiro che “un oggetto luminoso si è schiantato in una zona non precisata della regione Meta, provocando anche un tremore al momento dello schianto”. Numerose le testimonianze dei cittadini di Puerto Lopez che parlano del meteorite in cielo e di un tremore avvertito due minuti dopo l’avvistamento della scia luminosa in cielo. Vi daremo successivamente ulteriori dettagli (www.elespectador.com)

La fotografia sotto apparentemente ritrae il meteorite che si è schiantato poche ore orsono in Colombia.
Meteorite si schianta in Colombia

24 ottobre 2013

ISON C/2012 S1 poche ore fa

Una foto risalente alla scorsa notte della cometa ISON C/2012 S1. La cometa sembra integra ma ancora ‘spenta’.
Pagine di approfondimento: Dove osservare la cometa ISON C/2012 S1 in Italia Nuove dimensioni per ISON C/2012 S1

Cometa ISON C/2012 S1 fotografata il 23 OTTOBRE 2013

23 ottobre 2013

Verrà sigillato il vulcano di Fiumicino

Noi ci eravamo già un po’ affezionati a questo strano fenomeno , e ci sembrava interessante avere anche un vulcano in miniatura… Ma ormai la sua presenza sta diventando un problema, sia perché le colate di fango che fuoriescono dal vulcano stanno per invadere anche la carreggiata stradale, sia perché, come avevamo già visto, le potenti emissioni di anidride carbonica stanno saturando l’aria, con la possibilità di diventare dannose anche per la salute.
E se il geyser apertosi in mare si era poi richiuso spontaneamente, il vulcano della rotonda di via Coccia di Morto, con le sue due bocche, non mostra alcun segno di voler concludere la propria attività. Anzi, mentre inizialmente si era pensato che l’eruzione fosse legata a una piccola sacca che si sarebbe presto esaurita, si è poi scoperto invece che in profondità la sacca è notevole e il vulcano potrebbe proseguire le sue eruzioni di fango anche per anni! Tanto èpiù che questa “riserva” di gas potrebbe anche essere alimentata dai gas magmatici che si sprigionano nel sottosuolo.
Il Comune di Fiumicino ha quindi deciso di intervenire: il vulcanetto verrà “tappato” artificialmente. A occuparsi dei lavori, una ditta di Piacenza esperta del settore, la Perazzoli, per la cifra di circa 100.000 euro, che saranno sborsati direttamente dall’Italgas, i cui lavori nell’area per l’installazione di un dispersore di corrente, sembrano siano stati direttamente responsabili del sorgere del fenomeno.
La geologa Anna Maria Bruna spiega come  procederanno i lavori, iniziati ieri e per i quali saranno necessari tra i 15 e i 30 giorni: “L’operazione prevede prima di tutto la creazione di due avampozzi e l’interramento di uno strumento che permette di misurare il flusso del gas, poi si procederà all’immissione nella bocca gassosa di tubi in cui far scendere uno speciale cemento denso, in grado di trattenere l’anidride carbonica e il metano”. I tubi dovranno raggiungere la profondità di 40 metri, e prima di poter realmente chiudere il vulcano, bisognerà anche raccogliere il fango emerso e smaltirlo in discarica.
Nei giorni dell’intervento vero e proprio, la strada sarà verosimilmente chiusa al traffico.
Insomma, il vulcano sparirà, e a rimanere saranno solo i molti interrogativi e dubbi degli abitanti della zona: la reale estensione della sacca di gas, la sua possibile estensione anche sotto gli edifici limitrofi alla strada, il rischio di cedimenti per la strada e per gli edifici stessi…   Quando si cercherà di fare davvero chiarezza? (fonte: Sai che a Roma…)

Chiunque voglia “tappare” un fenomeno vulcanico in evoluzione rischia solamente di esasperare il problema, a mio parere, il vulcano si sfogherà aprendo un varco nelle vicinanze. “Ma che vonno fa ‘sti burini?”.

Verrà sigillato il vulcano di Fiumicino

22 ottobre 2013

ArcheoMisteri Magazine – ottobre 2013

Giunto in edicola il numero 4 di ArcheoMisteri Magazine – ottobre 2013. Buona lettura!

ArcheoMisteri Magazine – ottobre 2013

20 ottobre 2013

Strani bagliori nel lago Maggiore

Inquietanti bagliori sono stati segnalati nelle acque del lago Maggiore. Testimoni riferiscono di strani cerchi concentrici nelle profondità. In particolare, la notte tra mercoledì e giovedì, un uomo nei pressi di Arona, avrebbe avvistato ha scorso una “strana luce” nelle profondità del lago. Scattate alcune fotografie, si è potuto notare come, dalla profondità, sembravano emergere strane luci a forma di cerchi concentrici. Potrebbe trattarsi di un fenomeno UFO e forse un’attività di origine tettonica come il vulcano di Fiumicino collegato verosimilmente al voluminoso sciame sismico che sta interessando la penisola italiana da molti mesi. A sua volta, potrebbe trattarsi di un’avvisaglia, un segnale premonitore e precursore di un terremoto.

Strani bagliori nel lago MaggioreStrani bagliori nel lago Maggiore

19 ottobre 2013

Terremoto artificiale in Giappone: emerge un quadro

Il giornalista investigativo giapponese Richard Koshimizu ha raccolto prove convincenti che il terremoto del 11 – 3 – 11 fu un attacco terroristico contro il Giappone provocato tramite un’esplosione termonucleare sottomarina. Il giornalista nippo-canadese Benjamin Fulford conferma l’attendibilità di Koshimizu. Fulford dichiara di avere saputo, direttamente dal coloro che introdussero clandestinamente l’ordigno in Giappone, che si trattò di un terremoto innescato artificialmente.  Conferma anche che Jay Rockefeller (un nome, una garanzia!) stava in quel periodo versando tangenti a importanti uomini politici giapponesi mascherate da contratti per ripulire il Giappone dalle scorie nucleari. Scopriamo un sistema per trasportare bombe atomiche passando inosservati: camuffarle da scorie nucleari da smaltire. E come sostiene Fulford, con il quale concordo, probabilmente HAARP c’entra poco. Basterebbe chiedersi che fine fanno tutti i potentissimi ordigni nucleari americani e non solo costruiti e immagazzinati durante i 40 anni di “guerra fredda”.
(fonte: http://beforeitsnews.com/japan-earthquake/2012/06/more-evidence-fukushima-earthquake-and-tsunami-was-nuclear-terror-attack-against-japan-2232035.html )

Articoli di approfondimento: Terremoti artificiali: la prova in Giappone? Pachistan, l’isola misteriosa dopo il sisma

Distribuzione radiazioni nucleari nell'oceano Pacifico - 2012

18 ottobre 2013

Vulcano di Fiumicino si allarga sempre di piu’, aria irrespirabile ed ora minaccia le strade!

Il vulcano di Fiumicino, dell’area di Coccia di Morto si sta allargando sempre di più. Lo testimoniano le immagini dall’alto girate da un mini drone. Ormai il vulcano insidia e minaccia la sede stradale della rotonda che a questo punto rischia la chiusura. Non solo ma l’aria si sta facendo sempre piu’ irrespirabile e vengono uditi forti rumori. Secondo l’INGV “L’anidride carbonica è presente nell’aria che respiriamo, si ricorda, in percentuali del 0,04%, ma se supera il 5% diventa letale per gli uomini e per gli animali e se la bolla di gas quindi, dovesse espandersi ulteriormente, ciò diverrebbe un pericolo concreto per gli abitanti della zona, e una possibile evacuazione sarebbe da mettere in conto.” Nel frattempo sono arrivati anche i ricercatori americani dell’Indiana University per studiare il fenomeno.
(fonte: RadioRMT)

Vulcano di Fiumicino si allarga sempre di piu’, aria irrespirabile ed ora minaccia le strade!

17 ottobre 2013

James McCanney: “la NASA sta mentendo sulla cometa ISON”

Il Fisico James McCanney: “la NASA sta mentendo sulla Cometa ISON”
Il Fisico Maverick James McCanney ha parlato della venuta della cometa ISON nel 2013, che si prevede possa essere 15 volte più luminosa della luna piena di novembre e potrebbe essere di immensa grandezza.

“Quando accade qualcosa di simile a questo, bisogna essere molto cauti, ma dopo aver esaminato i dati che ho visto … direi che sembra essere reale. Inoltre uno dei possibili compagni di viaggio,  sembra essere a circa due distanze lunari (mezzo milione di chilometri), e non ha formato un chioma per qualche strana ragione.”

James McCanney: “la NASA sta mentendo sulla Cometa ISON”

James McCanney: “la NASA sta mentendo sulla Cometa ISON”

James McCanney: “la NASA sta mentendo sulla Cometa ISON”

“Se l’oggetto è in orbita attorno al nucleo della cometa a quella distanza implica che il nucleo di questa cometa è forse più grande o più grande della Terra. Inoltre, con i miei colleghi saremo in grado di calcolare direttamente la massa e quindi la dimensione del nucleo cometario di ISON  utilizzando metodi astronomici standard. La NASA sta mentendo su tutto al riguardo ma noi sappiamo che dietro questa cometa si nasconde qualcos’altro”
“Come ho detto prima che una delle più grandi bugie della NASA è relativa alla dimensione del nucleo della cometa, quindi tendono a minimizzare a quasi nulla le notizie in merito a ISON e poi cercano di promuovere il loro modello cometario come un a palla di neve sporca che possiede una orbita errante.
Sappiamo di poter misurare direttamente i nuclei della cometa con i radiotelescopi, quindi perché si deve mostrare al mondo una cattiva scienza che effettua delle stime in base a delle sole opinioni?

James McCanney: “la NASA sta mentendo sulla Cometa ISON”

Con la recente interazione di questa cometa con la Terra, mentre la cometa era vicino all’orbita di Giove, abbiamo notato che sarebbe la seconda indicazione che si tratta di un oggetto cometario espulso dalla Nube di Oort per un motivo a noi sconosciuto.
La NASA è stata estremamente attiva nel controllo dei danni che potrebbero derivare dal vicino passaggio di ISON e su questa cometa, proprio oggi, ha rilasciato un video chiaramente evidente sul fatto che possa fare danni. Perché tutti gli annunci sono stati fatti quando la cometa (secondo la NASA) non sarà nemmeno visibile fino al prossimo mese di novembre?”

Redazione Segnidalcielo

13 ottobre 2013

Come la NASA manipola i colori di Marte

Il pianeta Marte è anche chiamato il pianeta rosso per via dell’abbondanza di ossido di ferro presente nelle sue rocce superficiali. E’ il colore che ci fanno vedere anche le immagini della Nasa. Fin troppo rosso, il cielo è invece descritto come essere giallognolo-marroncino.
Tra gli astrofili, si stanno facendo strada dubbi circa l’autenticità cromatica delle immagini ufficiali.
Innanzitutto, perchè il pianeta ripreso da telescopi amatoriali non sembra così rossiccio come nelle fotografie della Nasa? Anzi, appare con venature di verde e azzurro?
La teoria dei colori artefatti, con cui verrebbe dipinto il pianeta, sarebbe in accordo con le immagini che mostrano macchie scure di vegetazione e calotte di un qualche ghiaccio di colore azzurrognolo.
Ecco alcuni esempi di foto comparate:

Immagine di Marte amatoriale e Nasa 1Immagine di Marte amatoriale e Nasa 2Immagine di Marte amatoriale e Nasa 3Zone molto scure appaiono evidenti anche nelle foto delle sondo, inispecie nella zona equatoriale, senza che vi sia fornita spiegazione convincente.
Se esistono su Marte esseri vegetali capaci di fotosintesi clorofilliana, cioè ossigeno nell’aria, il cielo non dovrebbe apparire giallastro come nelle foto che i vari robottini mandati sulla superficie ci inviano.
Del resto, la presenza di tanto ossido nelle rocce superficiali potrebbe suggerire che una discreta quantità di ossigeno molecolare (azzurro) sia presente nell’aria marziana. Oltre che per la ricombinazione della CO2 e altri composti dell’ossigeno che costituiscono per oltre il 95% l’atmosfera.

Marte visto dal telescopio spaziale HubbleAnche immagini prese dal telescopio spaziale Huble contengono il colore blu (sopra) nell’atmosfera di Marte altrimenti assente nelle foto più conosciute.
Si può ipotizzare che se l’intento della astronomia canonica è nascondere la presenza di vita su Marte, l’ente spaziale americano possa avere alterato tramite filtri i veri colori del pianeta. Gli astronomi dovrebbero spiegare l’origine del colore azzurro del cielo marziano.

A sinistra una foto della Nasa e a destra una versione più realistica

Perche’ il terreno a sinistra è così pesantemente rossastro?

Numerosi studi, effettuati sulle fotografie inviate dai centri di acquisizione, paiono essere state “alterate” come a nascondere i toni verdi-azzurri che metterebbero in crisi gli scienziati intenti a convincere la popolazione che Marte è un pianeta morto, semplicemente un freddo e rosso deserto roccioso. La NASA spesso definisce in “falsi colori” certe fotografie rossastre di Marte mentre sui libri e giornali la falsità dei colori viene omessa.

Terra a sinistra e Marte a destra

Comparazione tra colori dell’atmosfera terrestre e marziana ripresa da Hubble

Così come non viene precisato il motivo per cui le fotocamere a bordo di numerose sonde operano solo in colori alterati da filtri o addirittura in bianco e nero (!) come nel caso della sonda Rosetta.

Rosetta navigation camera (NAVCAM) 24 febbraio 07Ci sono fotografie scattate dal “lander” del primo Viking del ‘76 che mostrano chiaramente toni di blu, basta analizzare le immagine con un qualsiasi software grafico, se uno non si fida del proprio monitor.
Ogni tanto emergono fotografie che sembrano realistiche le quali portano a anche una tematica poco discussa: il fatto che la luce sulla superficie marziana deve essere simile se non superiore a quella che illumina la superficie della Terra. Infatti, il pianeta rosso si trova circa 80 milioni di km più lontano dal Sole del nostro (ma ci sono solo 50 milioni di km tra il suo perielio e il nostro afelio) quindi, essendo la sua atmosfera molto meno spessa, una maggiore percentuale di luce dovrebbe raggiungere il suolo. La fotografia sotto mostra probabilmente l’autentico paesaggio marziano.

I veri colori di Marte

I veri colori di Marte (Viking 1).

I dati ufficiali sembrano attestare che sul pianeta Marte vi sia un clima molto simile a quello terrestre, su scala planetologica, s’intende: una calotta glaciale polare, quattro stagioni che si alternano con modelli evolutivi del clima ben identificabili.
La principale differenza è nella pressione al suolo la quale sarebbe bassissima: 0.6–1.0 kPa (contro i 101 kPa della Terra) fisiologicamente un vuoto. Una pressione confrontabile con la medesima a 50 km di altezza sulla Terra.

Inoltre la temperatura, seppure per brevi periodi superiore allo zero, si manterrebbe costantemente rigidissima, specie durante la notte. In un range tra i +27° in estate e i -143° ai poli in inverno. La combinazione tra temperatura e pressione secondo gli scienziati impedirebbe l’esistenza di acqua allo stato liquido se non in circostanza estremamente transitorie.

Ma queste asserzioni cozzano contro alcune considerazioni. Evidenze indicano la pressione essere decisamente superiore a quella riportata ufficialmente:

  • La prima cosa è l’esistenza di tempeste di polvere e mulinelli capaci di sollevare enormi quantità di materiale anche a bassa velocità del vento.
  • Un altro motivo di sospetto è meno intuibile.
    Le varie organizzazioni, NASA in testa, che hanno spedito sonde sul pianeta, affermano che esse sono atterrate dolcemente anche grazie ad un paracadute. Il guaio è che con una pressione atmosferica “ufficialmente” così bassa, ammesso che il paracadute si aprisse, la densità dell’aria avrebbe offerto una resistenza talmente tenue da non rallentare a sufficienza il veicolo. Col risultato di fare schiantare al suolo marziano le sonde. Come è possibile allora che questi oggetti siano atterrati senza andare a fracassarsi?
  • In molte fotografie le ombre sono piuttosto soffuse e torbide da indicare una densità atmosferica tutt’altro che assimilabile al vuoto fisiologico.
  • Marte ha gravità circa 1/3 della Terra. Come è possibile che la pressione atmosferica sia solo un centesimo, quando su lune con ancora minore gravità la pressione al suolo è più alta?

Riguardo alla temperatura, nell’ipotesi che la pressione atmosferica sia più alta del dato accettato, essa pure dovrebbe risultare superiore ai -55° di media.
Il potentissimo effetto serra generato da un’atmosfera principalmente composta da anidride carbonica (95%), sommato alla presenza di nubi e tempeste di polvere che limitano l’irradiazione del calore verso lo spazio, farebbe sì che la temperatura marziana sia adatta ad ospitare acqua liquida a dispetto della maggiore distanza dal Sole della Terra.

Probabilmente all’equatore lo sbalzo di temperatura ruota attorno ai +30° -30° compatibile con la presenza di acqua liquida e organismi viventi.
Le immagini trasmesse dal MGS (Mars Global Surveyor) mostrano laghi e specchi di un liquido che ha tutta l’apparenza di essere acqua.
In certe fotografie si notano dei ristagni di liquido che sembrano acqua allo stato liquido. Al modo delle oasi nei deserti terrestri vi albergherebbero forme di vita che l’occhio terrestre definirebbe come vegetazione siberiana.

Ristagno d'acqua con rigagnoli di deflusso su MarteGli scienziati concordano che sul pianeta rosso vi sia acqua gelata in stratificazioni sotto la superficie. Tuttavia ormai le foto della ESA mostrano ciò che sembra veri e propri laghi la cui esistenza fa a pugni con la teoria impossibilità della persistenza di acqua liquida sul suolo marziano.
Ci raccontano che il ghiaccio incluso nelle calotte polari marziane è costituito da CO2 mista a H2O. Più plausibile si tratti di ghiaccio solo d’acqua essendo la temperatura del pianeta probabilmente molto superiore a quella che ci è dato sapere. Idem per la pressione atmosferica che potrebbe essere in media di 10 kPa o più. Solo un decimo e non un centesimo di quella terrestre. Probabilmente nelle depressioni equatoriali più profonde ed annidate la pressione può raggiungere i 15 – 20 kPa con temperature di 35° come picco diurno. Così lo spessore dell’involucro gassoso atmosferico non di 11 km ma forse di 20 o 25 km.

Libri di approfondimento: CALEIDOSCOPIO MARTE.

11 ottobre 2013

Russia, una base umana sulla Luna

La Russia è decisa a portare a compimento un progetto pensato da molti ma mai effettuato
Una base con equipaggio umano che stazionerà sulla Luna, questo il progetto che sta ultimando la Russia. Il direttore dell’Istituto di ricerca spaziale dell’Accademia delle Scienze Russa, Lev Zelióni, lo ha annunciato pochi giorni fa, il tutto si svolgerà sotto la direzione del capo della Federal Agenzia Spaziale Vladimir Popovkin che avrà il compito di organizzare una squadra disposta a soggiornare sul nostro satellite naturale. Gli stessi avvertono che sarà un’impresa molto complicata, per le persone non sarà semplice imparare a vivere sulla Luna anzi, per la precisione, nei rifugi che verranno creati nel sottosuolo lunare. Molti ci hanno provato, gli Stati Uniti, avevano tutto pronto da diversi anni ma, la forte crisi economica del 2008 ha costretto l’interruzione del progetto, ed è stato tutto rimandato al 2030. Le nazioni di Cina e Giappone sono costantemente al lavoro e si prevede che arriveranno con la loro Stazione entro il 2060. Nel 2018, la Russia, invierà due satelliti, Luna-Resurs, che avranno il compito di esplorare le superfici di Luna e Marte per trovarne l’area più adatta a crearci la Stazione Spaziale permanente. Un progetto ambito da molte nazioni ma che vede la Russia davanti a tutti per poterlo portare a termine.

Avrete già intuito la mia opinione a riguardo. Si tratta della solita bufala mediatica. Non sussiste una tecnologia abbastanza avanzata da portare uomini sulla Luna e farli rientrare sani e salvi a causa delle radiazioni nello spazio. Inoltre la scarsa affidabilità dei sistemi di supporto vitale delle astronavi ed il problema, sempre eclissato, del “mal di spazio” che affligge molti astronauti. A meno, chiaramente, di non realizzare un’altra operazione beffarda.

Russia, una base umana sulla Luna

9 ottobre 2013

L’isola tonda che non quadra

Sono stato il primo a livello mondiale a elaborare l’ipotesi secondo cui l’isola comparsa improvvisamente vicino alla costa pachistana, in seguito al terremoto del 24 settembre 2013, sia in realtà il risultato di un’esplosione termonucleare sotterranea (Pachistan, l’isola misteriosa dopo il sisma). In effetti, essa sarebbe la causa del sisma stesso. La comparsa d’immagini satellitari della nuova geografia della zona di Gwadar infittisce il mistero, in quanto, la figura contiene palesi incongruenze visuali rispetto alle immagini superficiali. L’immagine satellitare è sicuramente questionabile poiché:

  1. L’issola non può essere larga poche decine di metri, come sembrerebbe dalla scala, lo dimostrano le fotografie, in rapporto con l’altezza delle persone.
  2. Se fosse vasta 100-150 metri, facendo le debite proporzioni, dovrebbe trovarsi a 2500 m. dalla costa, non apparirebbe così enorme vista dalla spiaggia.

Ho aggiunto il profilo dell’isola come dovrebbe apparire realmente dal satellite. Secondo una fonte non verificabile, l’isola sarebbe grande 176 metri x 160 metri di asse massimo e minimo. Oltre all’anomalia visuale la struttura geologica possiede altre stranezze come il fatto di essere collegata ad un terremoto il cui epicentro si trova ufficialmente a ben 400 km di distanza.
Probabilmente l’isola ha un diametro reale di 250-300 metri e circa 20 metri di altezza massima e si trova a 800-1000 metri dalla riva. Forse sono io che sto prendendo un granchio, ma quella cosa si trova né a 2,5 km dalla costa né misura poche decine di metri. Rimarrebbe da spiegare come mai qualcuno starebbe deliberatamente falsificando i dati sulla dimensione e ubicazione di un’isola ufficialmente attribuita a un sisma “naturale” . Qualcuno vuole “minimizzare” la cosa, in tal caso, perché?
Ci sono due elementi che potrebbero rafforzare la mia teoria:

  1. Che nella zona si rinvenga un livello anormalmente alto di radiazioni.
  2. Che emerga che qualche compagnia petrolifera nei mesi precedenti, fingendo di effettuare  prospezioni in cerca di idrocarburi, ha piazzato l’ordigno atomico.

Se il tempo è galantuomo, aspettiamo gli sviluppi.

Isola misteriosa in Pachistan come dovrebbe apparire (pianetax.wordpress.com)L'isola pachistana vista dalla spiaggia costiera

7 ottobre 2013

50 anni di bando dei test nucleari atmosferici

Oggi 7 ottobre ricorre il 50° anniversario della firma del Limited Nuclear Test Ban Treaty (Trattato per il bando parziale dei test atomici) firmato nel 1963. Il 5 agosto di quell’anno, dopo otto anni di estenuanti negoziati in piena guerra fredda, gli USA, la Gran Bretagna e l’Unione Sovietica si accordarono per la sospensione degli esperimenti atomici in atmosfera, in acqua e nello spazio. Nel 1959 il fallout nucleare era stato rilevato nel grano e nel latte degli stati agricoli americani e sempre più gente si era resa conto della grande nocività delle radiazioni atomiche. Gli Stati Uniti e l’URSS avevano nel frattempo condotto decine di esperimenti dai postumi micidiali sia in atmosfera sia ai bordi dello spazio che sott’acqua.
Naturalmente non sappiamo le reali conseguenze di quelle ricadute radioattive nell’ambiente. Sappiamo però che tuttora le detonazioni atmosferiche a scopo bellico di Hiroshima e Nagasaki hanno fatto più vittime nei decenni causa tumori, patologie di vario tipo, aborti e malformazioni di quanti morti fecero il giorno stesso delle esplosioni. I test nucleari sono proseguiti per decenni nel sottosuolo e alcuni paesi non firmatari, come la Cina, sembra abbiano svolto test nucleari in atmosfera fino agli anni 80. L’inquinamento radioattivo è una delle materie più taciute da politici e scienziati. Per questo ho pensato di fornire il mio piccolo contributo attraverso una pagina del menù principale su come Difensersi dalle radiazioni nucleari.

Kennedy firma il Trattato per il bando degli esperimenti atomici (7 - 10 - 63)

5 ottobre 2013

UFO International Magazine – settembre 2013

Arrivato in edicola in n° 9 di UFO International Magazine – settembre 2013. La rivista, fra gli altri, pubblica un mio articolo intitolato Esobiologia: gli alieni vegetali di Marte. Si tratta di una “dissertazione” di paleobotanica, geobiochimica e climatologia sulla possibilità dell’esistenza e sopravvivenza di forme vegetali di tipo terrestre sull’attuale “pianeta rosso”. L’articolo è arricchito con diverse immagini, ad alta definizione, provenienti dalla MOC (Mars Orbiting Camera) installata a bordo della sonda MGS (Mars Global Surveyor). Buona lettura.

UFO International Magazine - settembre 2013

4 ottobre 2013

L’isola pachistana ancora più misteriosa

A small island created in the Arabian Sea by the huge earthquake that hit southwest Pakistan has fascinated locals but experts say it is unlikely to last long. The 7.7-magnitude quake struck on Tuesday in Baluchistan’s remote Awaran district, killing more than 200 people and affecting hundreds of thousands. Off the coastline near the port of Gwadar, some 400 kilometers from the epicenter, locals were astonished to see a new piece of land surface from the waves. “It is not a small thing, but a huge thing which has emerged from under the water,” Gwadar resident Muhammad Rustam told AFP. “It looked very, very strange to me and also a bit scary because suddenly a huge thing has emerged from the water.” Mohammad Danish, a marine biologist from Pakistan’s National Institute of Oceanography, said a team of experts had visited the island and found methane gas rising. “Our team found bubbles rising from the surface of the island which caught fire when a match was lit and we forbade our team to start any flame. It is methane gas,” Danish said on GEO television news. The island is about 18 to 21 meters high, up to 91 feet wide and up to 36 meters long, he said. It sits about 200 meters away from the coast. Gary Gibson, a seismologist with Australia’s University of Melbourne, said the new island was likely to be a “mud volcano,” created by methane gas forcing material upwards during the violent shaking of the earthquake.

Come leggete sopra, in merito all’isola non dicono la verità. Non è un’isola di fango, come si evince dall’immagine che pubblico dove si capisce che il fondo marino è stato brutalmente innalzato di 20-30 metri in qualche secondo facendo emergere l’isola di di 15-20 metri. Gli animali marini non hanno nemmeno fatto in tempo a scappare. Non dista dalla costa 200 metri ma il triplo o il quadruplo. Non è grande poche decine di metri, come sostiene  l’”esperto” pachistano, ma centinaia di metri (basta osservare le proporzione delle persone nelle foto) e soprattutto è perfettamente circolare come fosse stata disegnata con il compasso. Se osservate la fotografia dal satellite, probabilmente di fonte americana, anche essa è fasulla, infatti, le proporzioni non quadrano con la distanza dalla costa. Più passa il tempo, più mi convinco che gli scienziati canonici ci stanno raccontando delle emerite vaccate riguardo all’isola misteriosa del Pachistan.

Isola in Pachistan dopo il terremotoIsola in Pachistan dopo il terremoto - satellitePAKISTAN-QUAKE

2 ottobre 2013

I soffioni di gas a Fiumicino “Ora spunta un vero vulcano”

Si pensava fossero geyser di gas alti fino a cinque metri, invece si trattava di un vero e proprio vulcano, quello comparso lo scorso savaro in via Coccia di Morto
di FLAMINIA SAVELLI

I soffioni di gas a Fiumicino  "Ora spunta un vero vulcano"

Non era un geyser ma un piccolo vulcano quello comparso all’improvviso lo scorso sabato in via Coccia di Morto a Fiumicino. Nelle ultime ore il soffione, da cui fuori esce anidride carbonica e metano, ha diminuito l’intensità ma si è allargato di diametro. Nessun pericolo comunque, la zona è costantemente monitorata. Tuttavia, dalla falda sotterranea fuori esce anche del fango. Di fatto è mutata la sua composizione, adesso infatti è una voragine di fango, a cui si uniscono anche i “soffioni” che raggiungono ancora i 3 metri di altezza. Sul posto, a studiare il fenimeno naturale che aveva messo in allarme protezione Civili e Arpa, ancora geologi e vilcanologi. Secondo gli esperti forse uno smottamento del terreno potrebbe aver fatto venire alla luce il mini – vulcano.

Ciò che La Repubblica evita di scrivere, è che con tutti i terremoti che stanno interessando la penisola italiana, logico che avvengano fenomeni simili. La zona del Lazio e della Campania è geologicamente soggetta a intenso vulcanismo. Non credo comunque comparirà un nuovo vulcano a Fiumicino, almeno non in tempi storici, su scala geologica probabilmente sì. La verità è che bisognerebbe indagare il motivo per cui avvengono così tanti sismi in Italia, record nel 2013, e la loro reale origine. I sommomovimenti tellurici fratturano la crosta superficiale creando a giacimenti sotterranei di calore vulcanico una via di sfogo per spingere fuori vapore acqueo e altri gas altrimenti intrappolati nel sottosuolo. La recente comparsa di un geyser vicino alla costa di Fiumicino e il risveglio del vulcano Cantalice (Rieti) sono la prova che i terremoti stanno riassestando il suolo.

1 ottobre 2013

ISON C/2012 S1 vicina a Marte

Oggi, primo ottobre 2013, la cometa ISON C/2012 S1 passa nel punto più vicino al pianeta Marte (10,8 milioni di km) e si trova abbastanza vicino al Sole da potere essere attivata. Significa che il calore solare fa scioglere ed evaporare il ghiaccio superficiale, di cui è composta, il quale viene trascinato via frammisto a minuscoli detriti e polvere dal vento solare formando la “coda”. Questa può estendersi per milioni di km, talmente grande che, illuminata dai raggi solari, diviene visibile ad occhio nudo. Da adesso in poi, si può “accendere” divenendo spettacolare almeno al telescopio. Riguardo alla visibilità a occhio nudo, questa rimane una grossa incognita che si risolverà solo a novembre probabilmente. Dove osservare la cometa ISON C/2012 S1 in Italia