venerdì 6 maggio 2011
Mi sono imbattuto in questo sito, ed in particolare su questa pagina:
La copertina “apocrifa”
Non mi dilungherò in analisi dettagliate.
Giusto una piccola citazione su questo Albino Galuppini che merita, anche in prospettiva futura, una certa attenzione.
Questo Galuppini ha preso l’immagine di copertina del libro di Attivissimo sulla luna, l’ha resa in bianco e nero e ha tracciato una linea sulla mediana.
E fa notare come la “consistenza” del terreno presente sullo sfondo della fotografia (come fa a valutare la consistenza di un terreno da una foto fatta sulla luna ce lo dovrò spiegare) ed il colore dello stesso siano diversi tra la parte sotto la linea tracciato e la parte sopra.
Inoltre fa notare come l’ombra della bandiera non sia coerente con l’ombra dell’astronauta.
Potete notare chiaramente che lo sfondo è completamente diverso dal terreno immediatamente circostante l’astronauta. Due “zone” divise da una linea orizzontale che io ho rimarcato.
Osservate bene! il “colore”, la “consistenza” del terreno e i giochi di ombre sono molto diversi tra il “sopra” e il “sotto”.
L’illuminazione dovrebbe provenire da dietro come indica evidentemente l’ombra dell’astronauta proiettata in avanti. Invece sullo sfondo la fonte luminosa sembra provenire da una direzione indetermibabile. La bandiera proietta la sua ombra in direzione diversa da quella dell’astronauta.
Vedete che la linea che ho aggiunto in certi segmenti è “bordata” di scuro (o chiaro). Queste linee rette sembrano giunzioni tra due fotografie differenti.
Questa sono caratteristiche ricorrenti nelle immagini delle missioni Apollo significanti che si tratta di fotomontaggi.
Allora:
la diffferenza di colore del terreno la si vede anche senza andare a tracciare righe di sorta e senza dover rendere in bianco e nero la foto stessa (ma raccontando l’analisi dell’immagine effettuata fa molto più figo. Si fa credere di avere scoperto chissà cosa);
l’ombra della bandiera è fuori campo in quella fotografia e quindi l’unica ombra che si dovrebbe vedere è l’asta della bandiera stessa, che però risulta talmente sottile che anche qua dovremo chiedere lumi su come abbia fatto Galuppini a vederla.
Nella foto originale e ad alta risoluzione, opportunamente ingrandita, si può vedere sia l’ombra dell’asta che l’ombra della bandiera stessa. E sono perfettamente coerenti con l’ombra dell’astronauta.
Galuppini…..
Da tenere d’occhio…
Pubblicato da SkyBuck
Risposta fin troppo facile a SkyBuck. Le fotografie lunari sono quaisi tutte fotomontaggi quindi affette da errori consistenti. Probabilmente perché il team che produsse e falsificò le foto era composto da persone competenti ma in numero esiguo per motivi di sicurezza con grossi limiti di tempo. Non riuscirono correggere e rivedere perfettamente le centinaia di nuove immagini per ogni missione simulata.
Come, ad esempio, nella famosa foto AS16‑107‑17446 che costituisce un’autentica collezione di errori prospettici.
A parte la notissima lettera C su una roccia che nella foto sotto, come in tutte le versioni ultime dell’immagine è stata spazzolata via, vi sono evidentissimi problemi con la direzione delle ombre veramente divergenti. Oltre al reticolo della pellicola che appare dietro il rover.
Ma la cosa che voglio fare notare è un’altra: che anche in questa fotografia esiste chiarissimo uno “stacco” tra il suolo vicino e quello in lontananza materializzato da lienne rette. A destra appena sopra la bandiera sul parafango del lunar rover, a sinistra a livello del macatore reticolare della foto.
Se osservate attentamente vedete che sopra la linea retta lo sfondo è “diverso”, “pennellato” e diviene quasi immediatamente “sfuocato” (però il profilo delle montagne è nitido). Com’è possibile che un’aberrazione ottica simile sia così “diritta”? Inoltre, alcune pietre sembra “appoggiarvisi” come sul ciglio di un dirupo.

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Ma questa foto senza la C è stata ritoccata di recente anche appianando l’incongruenza di fondale.
Mentre se osservate una delle vecchie copie dell’immagine (vedi sotto con la C sul masso in primo piano a sx) anche lo stacco orizzontale tra terreno vicino e distante è più evidente.

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