Curiosity: parte sabato l’ultima grande missione Nasa per Marte titola il Sole 24ore online.
Aggiungendo: Parte sabato 26 novembre ed è una delle missioni più complicate, se non la più complicata, mai pensata dalla Nasa, che fra disegno e realizzazione ci ha speso 2.5 miliardi di dollari, una cifra che probabilmente non potrà più permettersi per una missione come questa, specie dopo i recentissimi tagli al suo budget, operati dal Congresso nonostante la raccomandazione positiva del presidente Obama.
Naturalmente Curiosity non scoprirà qualcosa che non sia già stato nascosto abbondantemente. Non svelerà che la pressione atmosferica è assai maggiore di quella che dice Wikipedia altrimenti i paracadute neanche si aprirebbero ad alta quota, se fosse vero che già al suolo la pressione atmosferica marziana è fisiologicamente un vuoto.
Non esibirà le foreste di “conifere” esistenti sul pianeta e Dio solo sa come si sono formate. Non mostrerà l’acqua liquida presenti in abbondanza in vari bacini poiché, grazie al potentissimo effetto serra causato dalla CO2 presente per oltre il 95% in atmosfera (secondo Wikipedia), la temperatura è simile a quella terrestre a dispetto della maggior distanza dal Sole.
Curirosity con combinerà nulla, anzi è probabile che facciano “fallire” la missione com’è avvenuto per la maggior parte delle sonde spedite lassù. Solo il 47% ha avuto successo finora, lo scrive Wikipedia.
O possibilmente, al pubblico diranno che la sonda è andata perduta, svanita, scoppiata, interrotti i contatti, inghiottita dal buio a causa della Maledizione di Marte sulla quale Hollywood speculerà realizzando un film di cassetta. I risultati scientifici rimarranno a pannaggio delle elite dominanti che ne faranno uso per consolidare il potere e indottrinare le folle. Il nome, supporrei, non è stato scelto a caso: un antico proverbio inglese ammonisce non essere troppo curiosi come felini domestici, Curiosity killed the cat.
Curiosity non è curiosa per nulla.