Grosseto: il dolore di una giovane mamma convinta dei danni subiti dal proprio secondogenito: “Non faccio causa all’Asl solo perché non ho soldi”. La dottoressa: “Il medico che ha sostenuto il legame fra il vaccino trivalente e l’autismo è stato radiato dall’albo dei medici nel Regno Unito”
29 Gennaio 2017
GROSSETO. «Ci penso già oggi. Cosa dirò ai miei figli a settembre, quando non potranno più andare a scuola?». Alessia ci pensa. Non ha una risposta. Per ora una certezza: i suoi figli piccoli non si iscriveranno né al nido né alla materna. Non ha intenzione di vaccinarli: in base alla legge toscana (in approvazione) alla vaccinazione obbligatoria, sono fuori. Coi vaccini, infatti, la donna di Grosseto ha chiuso: «Hanno fatto diventare mio figlio autistico. Il suo autismo è certificato, non è un’invenzione».
Schiere di medici ripetono che non ci sono prove scientifiche sul fatto che i vaccini causino l’autismo. Alessia replica con determinazione materna: «Io ho una diagnosi in mano. E un libretto pediatrico da mettere a confronto con il libretto delle vaccinazioni». Soprattutto – sostiene la mamma – ho la storia di «mio figlio (di cui non pubblichiamo il nome per tutela), che era nato sano e oggi non lo è più. Solo perché l’ho vaccinato». Quando Alessia non era contro la vaccinazione. Lo è diventata.
“ECCO COME FIGLIO È DIVENTATO AUTISTICO”
«La mia prima figlia, oggi 14enne – ammette – è stata protetta contro tutte le malattie. Quando è nato il secondogenito, dopo una decina di anni, ci siamo comportati allo stesso modo. Solo che il bimbo a 11 giorni è stato ricoverato in ospedale per una bronchiolite (un’infezione del sistema respiratorio dei neonati ndr) e quindi la prima vaccinazione è slittata dai tre mesi a quasi cinque». Il giorno precedente alla vaccinazione, il bimbo – racconta la mamma – «aveva il raffreddore. Mi sono consultata con il pediatra che mi ha rassicurata: “Se non dovessimo vaccinare tutti i bambini con il raffreddore, dovremmo chiudere i centri vaccinali ogni inverno”». Invece, inizia il calvario. Al bimbo esplode una dermatite drammatica; la seconda dose, quindi, viene ritardata: ma le conseguenze – assicura la mamma – sono disastrose: febbre alta, bronchite. Dalla terza dose «mio figlio ha smesso di parlare. E ogni volta che chiedevo spiegazioni, il pediatra mi diceva: “Suo figlio sta male come tutti gli altri bambini”».
Il colpo di grazia, però, secondo la mamma, arriva con il vaccino contro morbillo, parotite, rosolia. Il bimbo ha un anno e mezzo, gli è appena nata una sorellina: «In una settimana ebbe un crollo. Dopo poco è arrivata la diagnosi di autismo. E oggi riusciamo a farlo stare bene solo con una dieta speciale ed evitando di somministrargli farmaci: altrimenti si scatena di nuovo la dermatite. Per l’autismo non ci possiamo fare nulla». Ma possiamo evitare – denuncia Alessia – che la storia si ripeta «con la sorellina. Quando è nata abbiamo iniziato le vaccinazioni. Dopo la seconda mi sono fermata: avevo capito che i problemi del fratellino erano causati dai vaccini».
LA REPLICA DELL’ESPERTA: “E’ FALSO CHE CI SIA UN LEGAME AUTISMO-VACCINI”
Questa l’opinione del cuore di una mamma alle prese con i problemi dei suoi bambini. Ben diverso il parere di una esperta come la dottoressa Maria Grazia Santini, che dirige il dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl Toscana Centro, l’area di Firenze, Prato, Empoli, Pistoia (la più colpita, tra l’altro, dalla meningite in Toscana). “I vaccini non causano autismo, il vaccino del morbillo non causa autismo. È falso – ripete Santini, abituata a combattere con i pregiudizi antivaccini sempre più diffusi, in particolare sulla rete. “Non esiste un rapporto di causa effetto tra autismo e vaccini – prosegue – Il medico (Andrew Jeremy Wakefield) che ha sostenuto il legame fra il vaccino trivalente (morbillo, rosolia, parotite) e autismo è stato radiato dall’albo dei medici nel Regno Unito e oggi non può più esercitare la professione medica. Purtroppo le notizie errate, anche se smentite, continuano a circolare, soprattutto sul web».
https://iltirreno.gelocal.it/regione/toscana/2017/01/29/news/vaccini-il-dolore-di-una-mamma-e-dopo-la-terza-dose-mio-figlio-smise-di-parlare-1.14791953
L’Italia è proprio una repubblica delle banane. Prima la gente fa vaccinare i figli e poi si lamenta se succede una reazione avversa. Che fessacchiotti. Esattamente come quelli che comprano un’auto di grossa cilindrata e poi si lamentano che consuma troppo e che costa molto di assicurazione!
Con la non trascurabile differenza che l’auto si può sempre cambiare!